mercoledì 21 luglio 2010

E' potuto accadere e sappiamo che accade ancora.

Leonardo Sciascia nell'introduzione che scrisse per una nuova edizione della "Storia della colonna infame" riporta tra gli altri un aneddoto legato ad Ugo Foscolo il quale, nel Gazzettino del bel mondo così scriveva: «Addison vide in Milano la colonna infame eretta nel 1630, a ignominia di un barbiere e di un commissario di sanità. […] La vide nel 1700, e ricopiando l’iscrizione, che gli parve di elegante latinità, narra bonariamente il fatto, come s’ei l’avesse creduto»
E rispondendo a distanza di secoli all'indignazione del Foscolo per l'insensibilità mostrata dall'Addison, turista svagato e come tale più attento al bel latino che ai contenuti, Sciascia sosteneva che neanche il bel italiano del Manzoni era riuscito a scuotere le coscienze degli italiani che si erano semplicemente limitati ad abbattere la colonna, oramai più motivo d'infamia per chi la eresse che non per i condannati.
Questa triste storia la si era semplicemente voluta seppellire e con essa anche l'opera citata del Manzoni rimasta semi sconosciuta ai più nel nostro Paese.
E' potuto accadere tutto ciò in passato. Purtroppo sappiamo che accade ancora oggi.
La donna raffigurata nella foto a sinistra è Sakineh Mohammadi Ashtiani, una madre di 42 anni, detenuta perchè accusata di adulterio sulla base di una confessione estorta dopo una punizione di 99 frustate.
Il semplice fatto che una confessione così ottenuta non sia certamente spontanea dovrebbe far riflettere tutti ma se a questa violenza sommiamo la circostanza che questo adulterio si sarebbe consumato dopo che suo marito era morto e quindi la donna era di fatto vedova, la condanna a morte inflitta alla donna risulta tragicamente grottesca.
L'accusa formale per cui è stata incriminata nel 2006 è quella di aver avuto rapporti sessuali con due uomini fuori dal matrimonio, rapporto che evidentemente si prolunga ben oltre l'esistenza in vita del marito e dunque degna, secondo un tribunale islamico, di condanna alla pena di morte per lapidazione, condanna che è stata nel 2007 confermata, con identiche modalità di esecuzione, dalla Corte suprema iraniana.
La pena di morte comminata con lapidazione è di fatto una tortura protratta fino alla morte dato che la vittima deve essere sotterrata in modo da lasciar emergere dal terreno solo la testa, trasformata così in bersaglio da centrare con pietre appuntite e taglienti ma non sufficientemente grandi da poterle infliggere immediatamente la morte.
All'interno delle istituzioni iraniane si è aperto un dibattito sulla legittimità della condanna e sulla vergogna che ricadrà su tutta la Repubblica islamica se ancora una volta una donna verrà lapidata, confronto che dal 2007 è ancora in corso e che se non è approdato ad un ripensamento della condanna ha ottenuto il pregevole risultato di bloccare l'esecuzione a tutto dì.
Sul sito
http://freesakineh.org/ migliaia di firme si aggiungono di ora in ora a quelle di chi ha lanciato l'appello.
Ci sono momenti in cui anche Berlusconi può andare al diavolo e per un giorno può fare a meno delle mie attenzioni.
Giuseppe D'Urso, insegnante molto precario, Catania

4 commenti:

  1. Ho trovato molto interessante il tuo appello ma non capisco perché alla fine hai messo quella frase su Berlusconi. Che c'entra?

    RispondiElimina
  2. Mi scuso per il ritardo con cui rispondo ad Anonimo ma, per particolare coincidenza, la cronaca di questi giorni ci descrive un circo, libico, fatto di tendoni, amazzoni e cavallerizzi, in tour per la Capitale.
    Già mi chiedo anche io che c'entri Berlusconi con una finta Repubblica, con un tiranno, con una vittima della tirannide, con una giustizia asservita ai potenti, con una stampa imbavagliata.
    Ti dò ragione con tutto ciò Berlusconi non ha nulla da spartire.
    Sono affetto da faziosità all'ennesima potenza e quindi lo riconosco in quelle vicende, vi scorgo le stigmate dell'intolleranza.

    RispondiElimina
  3. sono come leggi passata a vedere il tuo blog mi piace è interessante parla di attualità e di argomenti a cui dovrebbe pensare e dire perchè accadono ( rif.alla donna musulmana )

    RispondiElimina
  4. Non avevo dubbi di vederti schierato in prima fila!! Buona giornata!

    RispondiElimina